Le Direttive Europee sui RAEE si occupano di indicare le corrette procedure per lo smaltimento dei rifiuti di apparecchi elettrici ed elettronici, da cui l’acronimo raee per l’appunto che si traduce in Waste of Electric and Electronic equipment ovvero WEEE.
Questo tipo di rifiuti si identificano in componenti o materiali che per il loro funzionamento hanno avuto bisogno di corrente elettrica.
La presa di coscienza attuale riguardo l’utilizzo responsabile delle fonti rinnovabili e l’economia circolare prevede anche il corretto smaltimento dei rifiuti secondo le normative vigenti che permettono di abbassare il livello di inquinamento ma anche di riciclare i diversi componenti.
Ad esempio da un vecchio frigorifero o da una lavatrice non funzionanti oggi è possibile ricavare metalli, plastica e addirittura cemento come materiali da riutilizzare se vengono smaltiti in maniera corretta.
Le categorie di RAEE sono attualmente 10, e vi rientrano:
- Grandi elettrodomestici
- Piccoli elettrodomestici
- Apparecchi informatici
- Apparecchi di consumo (come macchine fotografice o telecamere e telefoni)
- Apparecchiature elettroniche (come gli attrezzi quali trapano, avvitatore e altri)
- Strumenti di illuminazione (lampadine e accessori che illuminano)
- Giochi e apparecchi per il tempo libero
- Dispositivi medici
- Strumenti di controllo
- Distributori automatici
I rifiuti di apparecchi elettrici ed elettronici sono uno dei flussi di rifiuti con la più alta crescita che risulta essere minaccioso per l’ambiente e la salute dell’uomo.
Direttive Europee sui RAEE
Per questo motivo si è reso necessario un regolamento europeo che chiarisce le modalità per il riciclo e lo smaltimento di questi tipi di rifiuti in maniera comunitaria.
Il corretto smaltimento e recupero viene imposto per la bonifica degli elementi pericolosi dei singoli apparecchi e per il recupero di tutte le altri componenti che possono così essere riutilizzate.
Normalmente il cittadino privato può consegnare il vecchio dispositivo elettrico o elettronico al momento dell’acquisto del nuovo presso il negozio stesso e nel caso in cui si tratta di dispositivi di piccole dimensioni è possibile consegnarli nei punti vendita anche senza acquistarne di nuovi.
Il testo della Direttiva Europea 212/19/UE del Parlamento Europeo del 4 Luglio 2012 prevede che “gli Stati membri adottino le misure adeguate a ridurre al minimo lo smaltimento dei RAEE sotto forma di rifiuti urbani misti” quando questo non è possibile si rende necessaria “la disponibilità e l’accessibilità dei centri di raccolta, tenendo conto soprattutto della densità della popolazione”.
Questa nuova normativa che si aggiunge alla precedente introduce i pannelli fotovoltaici nella categoria RAEE e l’obbligo di ritiro dell’usato nel caso di un nuovo acquisto e in altri casi specifici.
Normativa RAEE per aziende, enti pubblici e partite iva
La normativa per lo smaltimento dei raee prevede che aziende ed imprese affidino a personale autorizzato lo smaltimento dei rifiuti rientranti in questa categoria all’infuori dei toner e dei rifiuti informatici che devono essere smaltiti personalmente almeno una volta l’anno attraverso la compilazione di autorizzazioni specifiche.
La compilazione e la consegna di autorizzazioni, moduli e documentazioni particolari sono previsti anche per le aziende specializzate nello smaltimento dei rifiuti raee per conto di enti, aziende e possessori di partita iva, risulta perciò necessario affidarsi a professionisti del settore.