Con l’avanzamento tecnologico e la modernizzazione, i rifiuti R.A.E.E. nel nostro paese sono sempre più numerosi e, di pari passo, le normative per il loro corretto smaltimento sono sempre più particolareggiate. Aumentano i punti di raccolta, le categorie dei rifiuti, le modalità di smaltimento e, per essere in regola, occorre disporre delle corrette autorizzazioni per smaltimento R.A.E.E.
Sistema R.A.E.E.
Il sistema di raccolta e smaltimento rifiuti R.A.E.E. gestito tramite aziende specializzate e autorizzate, si occupa della gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche attraverso le seguenti modalità. Ogni singolo passaggio deve necessariamente essere accompagnato dalle relative autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti R.A.E.E.
- Raccolta e trasporto
- Trattamento
- Stoccaggio
- Smaltimento
Obblighi previsti dalla normativa
Oltre a stabilire la tempistica per lo smaltimento dei rifiuti RAEE, la normativa vigente dispone che:
- Il rifiuto RAEE sia identificato con il codice cer
- Ogni dispositivo RAEE deve essere accompagnato da un certificato
- L’Azienda che si occupa dello smaltimento deve essere autorizzata dalla Provincia o dalla Regione.
Le principali categorie RAEE
I R.A.E.E. domestici sono raggruppati in categorie riconoscibili tramite una sigla alfanumerica in base al D.M.185/07, come segue:
- R1 – FREDDO E CLIMA
(Frigoriferi, condizionatori, congelatori, ecc.)
- R2 – GRANDI BIANCHI
(Lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni, ecc.)
- R3 – TV E MONITOR
(Televisori e schermi a tubo catodico, LCD o plasma, ecc.)
- R4 – PICCOLI ELETTRODOMESTICI
(Computer e apparecchi informatici, telefoni, apparecchi di illuminazione, pannelli fotovoltaici, ecc.)
- R5 – SORGENTI LUMINOSE
(Lampadine a basso consumo, lampade e led, lampade a neon, lampade fluorescenti, ecc.)
Le normative di riferimento
A livello europeo, già dal 2006 la direttiva ROHS (Restriction of Hazardous Substances Directive) aveva ristretto l’uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature AEE, a tutela dell’ambiente e della salute dell’uomo.
Nel 2007, come descritto sopra, sono stati stabiliti i principali raggruppamenti.
Nel 2010, un importante decreto del Ministero dell’Ambiente insieme ad altri Ministeri (DM 65/2010) ha definito le modalità di gestione dei RAEE domestici e professionali, dalla raccolta al trasporto presso i centri di smaltimento autorizzati, apportando diverse semplificazioni.
Con il Decreto Legislativo 14 marzo 2014, n.49, sono state stabilite le misure e le procedure di prevenzione della produzione di rifiuti RAEE, con lo scopo di ridurre di numero il fenomeno della diffusione di questo tipo di rifiuti.
Due anni dopo è stato introdotto il Decreto Ministeriale del 31 maggio 2016, n.121, dove sono state regolate le modalità per lo svolgimento delle attività di ritiro a titolo gratuito da parte dei distributori.
Non solo, nel frattempo sono state adottate diverse leggi come ad esempio le disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy o le disposizioni sulla gestione dei pannelli fotovoltaici.
Infine, nel 2020, in Italia è entrato in vigore il decreto legislativo 118/2020 che fa riferimento alla direttiva europea 2018/849, facente riferimento al “pacchetto economia circolare” di cui sotto.
Il pacchetto economia circolare
Il pacchetto economia circolare prende in riferimento le seguenti direttive e tende ad aumentare il riciclo dei rifiuti urbani e la riduzione dell’uso delle discariche.